dc.contributor.advisor |
Barbieri, Giuseppe <1955- > |
it_IT |
dc.contributor.author |
Chiesa, Alessandro <1961> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2017-10-09 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2017-12-05T09:29:31Z |
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dc.date.available |
2017-12-05T09:29:31Z |
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dc.date.issued |
2017-11-02 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/10818 |
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dc.description.abstract |
Tra le opere artistiche attribuite a Giorgione da una tradizione consolidata e che sono state più volte stravolte da interpretazioni che andavano ad annullarsi l’una con l’altra, penso che il caso della Tempesta debba essere ritenuto il più emblematico. D’altra parte,la Tempesta è uno dei pochissimi dipinti che possono aderire a qualsiasi proposta interpretativa. La bibliografia di questi ultimi dieci anni che riguarda direttamente o indirettamente il pittore di Castelfranco, se escludiamo il catalogo di Wolfgang Eller, è composta principalmente da quattro cataloghi: due di essi sono di dal Pozzolo e pubblicati entrambi nel 2009, il terzo è di Alberto Ongarato, sempre dello stesso anno, mentre il quarto è di Mauro Lucco pubblicato nel 2010. Prima e dopo queste pubblicazioni troveremo saggi di vari autori le cui tematiche spaziano dalla creazione del mito giorgionesco al problema della committenza e alcune ulteriori nuove interpretazioni sulla Tempesta. Tra i vari saggi di interpretazione della Tempesta, pubblicati tra il 2007 e il 2017 ne spiccano particolarmente due: il saggio di Regina Stefaniak del 2008 e quello di Erminio Morenghi del 2013.
Da questo veloce “excursus” bibliografico, sebbene ogni lavoro letterario sia trattato con particolare profondità e acribia metodologica, ho tuttavia rilevato delle “zone d’ombra”, dei nodi irrisolti sia nelle proposte biografiche che nelle varie letture della Tempesta, opera non solo “certissima” tra le certe, ma come scrisse Lauber «forse l'opera più emblematica del "corpus" di Giorgione» e simbolo del suo mito. Nella indiscussa carenza sia di documenti d’archivio che di opere autografe, ho quindi ritenuto utile mettere a confronto le infinite scritture di storici e critici d’arte, riguardanti i vari profili biografici creati dagli stessi e cercare dei denominatori comuni che possano divenire se non inoppugnabili, almeno più coerenti. Per esempio si tratterà la fase cruciale riguardante lo spostamento di Giorgione dal territorio trevigiano a Venezia e i probabili motivi del suo trasferimento, il tipo di committenza nell’ambito di un oramai fiorente mercato artistico dove si poteva trovare di tutto, anche opere “in mostra e opere per vender”; il problema di una committenza pubblica avara per Giorgione, sia dal punto di vista delle opere che dei pagamenti. Si cercherà di determinare con maggior chiarezza la nascita del suo mito, in base ai punti di vista di coloro che scrissero sull’argomento. Per quanto riguarda la Tempesta, certamento simbolo del mito, sconosciuta al grande pubblico fino alla scoperta e alla pubblicazione tramite l’abate Jacopo Morelli di un manoscritto anonimo, essa divenne uno dei più importanti strumenti e occasione di revisione del “catalogo” giorgionesco. La pubblicazione dell’ “Anonimo Morelliano”, procurando nuova linfa e nuovi stimoli alla ricerca archivistica e documentaria, è stata altresì motivo per la creazione di ulteriori profili biografici, ma anche delle più svariate interpretazioni del dipinto stesso. Verranno quindi analizzate e confrontate le varie ipotesi di lettura, succedutesi dalla famosa citazione di Michiel, unanimamente collegata dalla critica artistica alla Tempesta, allora di proprietà della famiglia Manfrin, senza tuttavia dare per scontato che tale descrizione appartenga senza dubbio al dipinto stesso. Nell’ambito di questo confronto letterario verrà anche esaminato il periodo che parte dalla visita di Marcantonio Michiel a Gabriele Vendramin nel 1530, per giungere a Gerolamo Manfrin, proprietario ottocentesco del dipinto in questione. Essa verterà principalmente sui commenti di vari autori, riguardanti gli inventari redatti dagli eredi di Gabriele Vendramin e la documentazione denunciante i trasferimenti di possesso del dipinto nel tempo. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Alessandro Chiesa, 2017 |
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dc.title |
LA FANTASTICA ELOQUENZA
La Tempesta: da Marcantonio Michiel all’età contemporanea |
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dc.title.alternative |
LA FANTASTICA ELOQUENZA. La Tempesta: da Marcantonio Michiel all'età contemporanea |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Conservazione dei beni culturali |
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dc.degree.level |
Laurea vecchio ordinamento (ante DM 509/99) |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2016/2017, sessione autunnale |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
775242 |
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dc.subject.miur |
L-ART/02 STORIA DELL'ARTE MODERNA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
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it_IT |
dc.provenance.upload |
Alessandro Chiesa (775242@stud.unive.it), 2017-10-09 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Giuseppe Barbieri (figaro@unive.it), 2017-10-23 |
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