Abstract:
Date le crescenti sfide nella lotta al cambiamento climatico, la ricerca di nuove soluzioni e lo sviluppo di alternative più sostenibili alle imprese tradizionali svolgono un ruolo essenziale. Con l'industria alimentare tra i leader nelle emissioni di gas serra (GHG), i ricercatori sono alla ricerca di fonti alternative di proteine con un minore impatto ambientale. Tali vengono considerate le cozze a causa delle basse emissioni e della reputazione della loro produzione come fonte di proteine "verdi". La produzione mondiale è in continuo aumento di anno in anno per soddisfare la domanda globale; è quindi essenziale valutare la produzione di molluschi per favorire una maggiore sostenibilità. In questa tesi, l'impronta ambientale di un'azienda di allevamento di mitili, con sede a Chioggia (IT) è stata valutata utilizzando una cradle-to-gate Life Cycle Analysis. Lo scopo dello studio è confrontare l'impronta ambientale dell'allevamento di mitili a pali fissi, che richiede un processo di depurazione, con un allevamento di mitili con longlines offshore. Lo studio si concentra su tre fasi di produzione: crescita delle cozze, impianto di depurazione e procedure di imballaggio. I calcoli sono stati effettuati utilizzando il software SimaPro e Ecoinvent come database principale. Sia il metodo ReCiPe che il metodo CML IA baseline sono stati utilizzati per stimare quattro categorie di impatto: riscaldamento globale (GWP), eutrofizzazione delle acque marine e dolci (EP), acidificazione terrestre (AP) ed ecotossicità marina (MAETP). Complessivamente, l'impronta ambientale del sistema è di 0,41 kg di CO2 eq, che rispetto ad altri studi di acquacoltura si è dimostrato un valore relativamente basso. Ciò significa che il settore della mitilicoltura può essere considerato una produzione sostenibile. Per tutti gli indicatori studiati, i contributi principali sono dovuti ai materiali di imballaggio, all'elettricità consumata dai macchinari e alle imbarcazioni, mentre in generale le infrastrutture e i rifiuti hanno poca rilevanza. Il confronto con gli allevamenti di mitili con longlines offshore ha portato a definire un impatto potenziale complessivo simile, mentre i singoli contributi variano in modo significativo. Le barche hanno il maggior contributo per i sistemi offshore, mentre i risultati delle tesi mostrano solo 1/3 dell'impatto complessivo è dovuto alle barche e una percentuale rilevante dell'impatto è invece dovuta all'elettricità per i macchinari. Ciò è probabilmente dovuto all'uso di imbarcazioni più grandi con attrezzature di imballaggio per le aziende d’allevamento offshore, mentre la struttura analizzata utilizza imbarcazioni più piccole che percorrono distanze più brevi. Le infrastrutture agricole in entrambi i metodi non sono rilevanti.