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Nel 1949, con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, si assiste alla divisione di fatto
della Cina in due entità: la Repubblica di Cina, a Taiwan, e la Repubblica Popolare Cinese, nel
continente. Il governo ufficialmente riconosciuto dall'Onu come legittimo rappresentante dello
Stato cinese è quello di Taiwan che, di conseguenza, siede all'Assemblea generale ed al Consiglio
di sicurezza.
Il Giappone, a sua volta, stipula un Trattato di Pace con Taiwan e decide di intrattenere con il
governo nazionalista regolari relazioni diplomatiche.
Sarà solo dopo l'annuncio, divulgato nel 1971, del viaggio di Nixon nella Repubblica Popolare
Cinese, che l'Onu rivedrà la sua politica sulla "questione cinese" e deciderà di ammettere come
rappresentante legittimo della Cina il governo di Pechino. Nel 1972, anche Tokyo riconoscerà il
governo di Pechino normalizzando, così, le relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare
Cinese.
Questa ricerca analizza l'evoluzione delle relazioni del Giappone con la Repubblica Popolare
Cinese dal secondo dopoguerra alla normalizzazione diplomatica, ed è divisa in cinque parti:
il profilo storico da un breve resoconto dei momenti e delle situazioni storiche rilevanti nelle
relazioni tra Cina e Giappone;
il capitolo sulle relazioni politiche analizza lo sviluppo di contatti tra associazioni per la
promozione delle relazioni culturali, commerciali, ecc e tra singoli leader di partiti politici
(sia dell'opposizione sia del partito di governo) e ne approfondisce il significato;
il capitolo sulle relazioni commerciali analizza l'evoluzione dell'import-export tra Giappone
e Repubblica Popolare Cinese, il suo significato politico e fornisce un resoconto delle
attività delle associazioni per la promozione del commercio;
il capitolo sulla normalizzazione delle relazioni diplomatiche analizza il convergere di
questioni politiche e questioni commerciali e approfondisce il momento della ripresa di
regolari relazioni diplomatiche;
le conclusioni riprendono i temi rilevanti nelle relazioni tra i due Stati, delineando
un'interpretazione che pone in rilievo il significato politico dei rapporti non ufficiali.
In 1949, when the birth of the People's Republic of China was proclaimed, China was in substance
divided into two territories: one, on the continent, under the control of the Communist Regime; the
other, in Taiwan, under the jurisdiction of the Nationalist Government (the Republic of China).
The United Nations decided to recognize the Nationalist Government of Taiwan as the only
legitimate government of the entire China, and then, Taiwan had the seat and vote at the General
Assembly and at the Security Council of the U.N.
Japan, too, decided to sign a Peace Treaty with the Republic of China and to maintain formal
diplomatic relations with her government.
The United Nations changed its policy about the "China problem", choosing to restore to the
People's Republic of China the seat and vote as the legitimate government of China, only in 1971,
after the announcement of the planned Nixon's trip to Peking.
In 1972, Tokyo recognized the government of Peking, normalizing the diplomatic relations between
the two States.
This dissertation analyses the evolution of formal and informal relations between Japan and the
People's Republic of China an is divided into five parts:
chapter one gives some information about the key moments in Tokyo-Peking relations;
chapter two analyses the development of non governmental contacts between associations
for the promotion of trade, cultural exchanges, etc, and between politicians (from the
opposition party as well as from the government party) and its significance;
chapter three analyses the import-export between the two countries, and the activities of the
associations for the promotion of trade;
chapter four focuses on the process of diplomatic normalization;
the conclusions, focusing on the significant moments in the relations between Tokyo and
Peking, give an interpretation stressing the importance of non governmental relations. |
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