Abstract:
In questa tesi si è analizzata l’odierna percezione del paesaggio cimiteriale mestrino. Le diverse interviste sono state compiute passeggiando all’interno del cimitero, il più grande per espansione e per numero di sepolture dell’entroterra veneziano. La sua forma irregolare, la sua eterogeneità architettonica e la sua storia rispecchiano perfettamente la città in cui è totalmente inglobato. Racchiuso tra binari ferroviari e una trafficata tangenziale, il cimitero di Mestre è una città dentro una città. Pur essendo inserito nel centro urbano è reso invisibile dalle sue mura, luogo in i cui confini non sono solo quelli costruiti con i mattoni. Paesaggio di contrasti, il cimitero è un microcosmo plasmato dalle passeggiate solitarie, incontri collettivi, memoria individuale e necessità di dimenticare. Il cimitero, con i suoi rumori e i suoi silenzi, è un luogo denso di significato, in cui si ritrovano condensate molte delle caratteristiche della società contemporanea. Al suo interno la natura cerca continuamente di riprendersi i suoi spazi, appena l’oblio umano lo consente, in cimitero, infatti, la natura in viene domata, negata, ma allo stesso tempo anche imitata, tramite fiori e prati di erba finta.